MODULO 3: Uso consapevole dei Media

Un progetto incentrato sull'uso consapevole e diffuso del linguaggio audio video nella didattica quotidiana, non poteva per essere completo, fare a meno di una strategia incisiva che aumentasse la consapevolezza nei ragazzi non solo delle potenzialità ma anche dei rischi dei nuovi e diffusissimi prodotti multimediali e social.
A corollario quindi di tutte le azioni intraprese i ragazzi sono stati coinvolti in corsi di 4 ore suddivisi in due incontri sui pericoli dei social e sul cyberbullismo tenuti dalla dottoressa Simona Perilli, psicologa/psicoterapeuta esperta nel trattare questi argomenti proprio con i ragazzi della fascia di età coinvolti nel progetto.


Il primo modulo, prettamente  conoscitivo,  aveva l'obiettivo  di creare  un setting accogliente e sicuro dove i ragazzi potessero poi sentirsi a proprio agio nel fare domande o esprimere opinioni o riflessioni sugli argomenti che si andavano via via presentando, creando  un vero  e proprio  scambio  tra  i ragazzi  o  tra  i ragazzi  la dottoressa. Questo  momento, propedeutico, prevedeva un giro di presentazione, dove ogni  alunno si proponeva al gruppo, dicendo il proprio nome ed un aggettivo qualificativo che più lo rappresentasse, che più dicesse di lui. In alcuni casi, qualcuno di loro, seppur  la consegna fosse apparentemente semplice, non riusciva a definirsi e questo richiedeva l'aiuto dei compagni, che definivano, in soccorso dell'amico, la parola mancante e in qualche modo questo  esercizio ha apertolo scenario  in cui ci saremmo  addentrati, quello del conoscersi, osservare l'altro e subentrare a suo sostegno laddove le necessità lo avessero richiesto.  

Una volta creato il giusto contesto, sono stati visionati due filmati, ideati dalla Polizia di Stato (uno solo  per la primaria, poichè il secondo video conteneva argomenti  non ancora adatti a questa fascia di età) in cui i protagonisti della storia incarnavano, nella rappresentazione, quelli che sono i concetti fondamentali del bullismo, ma soprattutto del  Cyberbullismo in seconda battuta e successivamente a questo sono sorti i più disparati contenuti da parte dei ragazzi, fatti di emozioni, empatia, intesa come solidarietà  nei confronti delle vittime, criticità e riflessioni ad alta voce,  piuttosto  che  domande  sul  tema  ed  in  ultimo,  ma  per  nulla trascurabile, momenti di condivisione  da  parte  di  alcuni  ragazzi  che  hanno  sentito  il desiderio  di  raccontare qualche esperienza passata, in merito all'argomento, seppur ormai risolta, oppure di segnalare, cosa ancor più preziosa, attuali  momenti di prevaricazione  subita.

A  questo  primo momento, per ognuna di queste classi, ne è seguito uno più illustrativo ed esplicativo sui contenuti del   Cyberbullismo, avvalendosi   del supporto delle    slide    e della relativa proiezione, approfondendo  aspetti  come:  "da dove  ha  origine  il bullismo,  perché  alcuni ragazzi  sono  più inclini, qual'è l'identikit di un bullo,  la differenza tra bullismo e Cyberbullismo, le tre cose da fare se si è vittima di questo e tutti i consigli della Polizia di Stato".  

Anche questo è stato un momento molto fertile, fatto di scambi e confronti tra la Dottoressa Perilli e i ragazzi e credo che abbiamo raggiunto l'obiettivo che ci eravamo prefissi: acquisire qualche consapevolezza in più, ma  soprattutto riuscirlo a fare in un spazio gruppale, dove non si è soli, unico reale antitodo rispetto alla violenza e alla prevaricazione.






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